In una cornice d’eccezione come solo Venezia sa creare, si è svolto l’incontro fra operatori del turismo di lusso, il 19 ottobre e 20 ottobre, al Westin Hotel Europa & Regina. L’evento, denominato “Planett”, reca la firma di Marco Giol e conferma una tendenza in atto da alcuni anni, alla quale il turismo “extra lusso” non ha mancato di conformarsi: accanto allo sfarzo puro, all’eccellenza e all’eccezione, i turisti che possono spendere non disdegnano il “sapore dell’autenticità”, a cominciare dal vino.
“Il compratore del turismo del lusso è fuori dal territorio ma vuole comprare direttamente. – ha dichiarato Marco Giol -Vi è una tendenza alla una filiera corta anche nel turismo. Il problema italiano però è fare sinergia tra i diversi attori, per questo si è pensato a Planett. L’evento non ha offerto infatti solo dove alloggiare o fare esperienze di cucina ma anche servizi esclusivi. Venezia, inoltre, si è dimostrata la sede ideale per presentare il turismo di lusso”.
Il cosiddetto “luxury wine tourism” è in costante evoluzione e, nel nostro Paese, interessa non solo le tradizionali Toscana e Piemonte, ma anche Veneto, Friuli Venezia Giulia, Puglia e Sicilia. Il turista di lusso ha un budget giornaliero tra i 500 e i 2.000 dollari, mette al primo posto le caratteristiche dell’albergo e la storia del luogo (77%) nella scelta del soggiorno e, nel 23% dei casi, pretende degustazioni e incontri diretti con proprietari e gestori. Sono sempre più frequenti i clienti che ricercano esperienze che, dal loro punto di vista, sono “uniche”, come la vendemmia manuale.
“Oggi il turismo del vino interessa sempre più il mondo del lusso – ha spiegato Alessandra Gruppi, advisor di “Planett” ed esperta di marketing del turismo – Questo non è un mercato ma un insieme di persone con la propria individualità a caccia di esperienze e emozioni uniche. Il vino è un elemento di sicuro interesse, come l’opportunità di conoscere la cucina locale attraverso persone autentiche”.