Una delle categorie, o meglio un intero settore importantissimo per l’economia italiana ma ancor più per le relazioni sociali, ad essere letteralmente in ginocchio a causa del coronavirus è il turismo, e dentro a questo la ristorazione.
Non più tardi di un mese fa numerosi convegni e studi statistici presentati alla BIT – Borsa Internazionale del turismo – di Milano presentavano la ristorazione e la cucina italiana al primo posto nelle motivazioni di scelta dei turisti locali e internazionali.
Parlare di ristorazione, però, non significa solamente citare i locali pubblici, gli chef, i maitre e i camerieri impegnati a dare valore al concetto di ospitalità.
Dietro alla ristorazione c’è il mondo delle imprese alimentari e dei distributori che forniscono i ristoranti. Mentre l’impresa alimentare, in massima parte, può vendere anche ai negozi e ai supermercati, la distribuzione sta soffrendo moltissimo questa situazione. Prodotti alimentari che deperiscono, ristoratori che chiedono di rendere le merci comprate di recente. Migliaia di dipendenti e agenti di vendita fermi, senza certezze.
Uno scenario che deve essere reso noto e questo articolo vuole ottenere anche questo risultato, ma nel contempo offrire anche una speranza, quella che solo il cibo riesce ad offrire: la condivisione!
Molti distributori, appartenenti al gruppo Cateringross, stanno attraversando, come tanti, un periodo faticoso, da cui ci si rialzerà sicuramente, ma ora, con i magazzini pieni di alimenti di assoluta qualità, alcuni freschi e quindi a scadenza, hanno pensato di aprire le loro porte alle persone che vogliono conoscere, provare, i prodotti alimentari dedicati alla ristorazione.
Questo aiuterà da un lato a fronteggiare la crisi, dall’altro a non gettare via alimenti freschi, contenendo uno spreco alimentare che potrebbe essere quasi incalcolabile.