Dopo la definitiva acquisizione di Parmalat da parte di Lactalis che si è chiusa con l’acquisizione dell’83,3% del capita le da parte del gruppo francese, le adesioni rispetto alle azioni oggetto dell 'offerta salgono al 13,6 per cento.
E' quanto emerge dalle comunicazioni alla Borsa italiana. L'esborso dell'operazione, ad oggi, ammonta per i francesi a circa 437 milioni di euro.
Lactalis ha speso in tutto 3,7 milioni di euro e la partita si è chiusa senza che nessun imprenditore italiano, banche comprese, abbiano mostrato interesse per l’affare Parmalat.
Enrico Bondi, ex Amministratore Delegato di Parmalat consegna una società che oggi è al primo posto in Italia nel latte a lunga conservazione, davanti a Granarolo, con una quota di mercato del 35%, e al secondo, dopo Granarolo, nel latte fresco, con il 26% del mercato, e che dal 2006 al 2010 ha visto aumentare il fatturato del gruppo del 12%, da 3,8 a 4,3 miliardi.
Bondi, inoltre, lascia ai francesi un gruppo con una forte struttura multinazionale, visto che solo il 18% dei 66 stabilimenti Parmalat è ubicato in Italia.
Dei 14mila dipendenti del gruppo nel 2010, lavora in Italia solo il 15%; il resto, all'estero. Il rapporto pone la società al livello di Pirelli e Prysmian. Solo il 22% del suo giro d'affari 2010 è stato realizzato sul mercato nazionale; il resto arriva da fuori.
In Canada Parmalat fattura 1,6 miliardi, in Australia 742 milioni e oltre 400 milioni rispettivamente in Sudamerica e Africa, mentre in Europa (Italia esclusa) fattura 152 milioni (fonte Il Sole 24 Ore).
Dopo il controllo del cda da parte della famiglia Besnier, Franco Tatò è stato nominato presidente.
Il gruppo Lactalis - Parmalat è presente in 23 Paesi, supera la multinazionale Nestlè e diventa il primo gruppo al mondo nella produzione di prodotti caseari, raggiungendo 15 miliardi di euro di fatturato e 52 mila dipendenti distribuiti in circa 200 stabilimenti produttivi.